• Servizi e tecnologie per il Cash Management bancario
  • Home > Insights > ATM indipendenti: come funzionano e perché pongono nuove sfide nel Cash Management

ATM indipendenti: come funzionano e perché pongono nuove sfide nel Cash Management

Diffusi nei luoghi turistici e gestiti da operatori privati (non direttamente dalle banche), gli IAD richiedono sistemi di gestione del contante su misura. Anche Banca d’Italia ha recentemente richiamato l’attenzione su questi dispositivi, sottolineando l’importanza di adeguati presidi di tracciabilità e controllo.

Negli ultimi anni si è assistito a un aumento significativo degli ATM indipendenti, noti anche come IAD (Independent ATM Deployer) o “bancomat bianchi”. A differenza degli sportelli automatici tradizionali, questi dispositivi non sono gestiti da banche, ma da società private specializzate nell’installazione e nel funzionamento degli sportelli. Operano principalmente sui circuiti delle carte di credito internazionali (Visa, Mastercard, American Express) e, almeno in Italia, non rientrano nel circuito Bancomat, il che spesso li rende incompatibili con le carte di debito italiane.

Il target principale di questi sportelli è rappresentato dai turisti, in particolare quelli stranieri che viaggiano in contanti o preferiscono prelevare nella valuta locale all’arrivo. Non a caso, gli IAD si trovano spesso in stazioni ferroviarie, aeroporti, zone pedonali, edicole, bar, supermarket e in generale in aree ad alta affluenza, soprattutto stagionale. A differenza degli ATM bancari, non mostrano il logo di un istituto di credito, ma solo quello della società che li gestisce e dei circuiti accettati.

Vigilanza e rischio riciclaggio: il punto della Banca d’Italia sugli ATM indipendenti

L’incrementarsi degli ATM indipendenti (IAD) nel contesto italiano è oggetto di una crescente attenzione da parte delle autorità competenti. In un report condiviso da Banca d’Italia e Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), vengono evidenziati potenziali rischi riconducibili al riciclaggio di capitali e al finanziamento del terrorismo, in assenza di presidi normativi adeguati. Anche la stampa nazionale ha acceso i riflettori su questi dispositivi, spesso definiti “pseudo bancomat” per evidenziare la loro natura non direttamente bancaria e la potenziale esposizione a usi impropri.

Il documento del MEF, in particolare, segnala che il rischio è che i valori da ATM vengano utilizzati a scopi illeciti come riciclaggio o finanziamento del terrorismo, o che siano impiegati per versare denaro sporco. Un rischio attenuato se il soggetto è sotto controllo. Ma anche in questo caso può essere difficile ricostruire l’operatività e raccogliere tempestivamente le informazioni utili ai fini dell’antiriciclaggio.

Il riferimento è agli operatori esteri in libera prestazione di servizi, non sempre soggetti a vigilanza diretta da parte delle autorità italiane, e che talvolta utilizzano i dispositivi anche per operazioni collegate a cripto-asset, incrementando la complessità delle verifiche antiriciclaggio AML (Anti-Money Laundering) e KYC (Know Your Customer).

Alla luce di questo scenario, si rafforza l’esigenza, per gli operatori attivi nel cash management e nei servizi legati agli IAD, di implementare strumenti di tracciabilità avanzata, sistemi di reporting automatizzati, presidi di audit interni e procedure integrate di compliance, in grado di assicurare la piena cooperazione con le autorità e la conformità al quadro normativo nazionale ed europeo.

Il mercato e le opportunità nell’ATM Cash Management degli IAD

In Italia, Euronet è tra i principali operatori del settore. La sua rete si è ampliata anche grazie a partnership con diversi istituti bancari, che esternalizzano la gestione di parte della loro rete ATM. A livello globale, Euronet conta oggi oltre 55.000 sportelli attivi in circa 60 paesi, con un incremento del 5 % rispetto al 2023.


ATM

55.000 sportelli indipendenti attivi in circa 60 paesi

+5 % rispetto al 2023

Fonte: globenewswire.com; Euronet Reports



Il gruppo ha elaborato nel 2024 oltre 11,4 miliardi di transazioni nel solo segmento ATM/POS, con un fatturato superiore a 1,16 miliardi di dollari per l’area EFT Processing. Questi dati testimoniano un modello di business estremamente redditizio e in forte espansione, capace di attirare sempre più operatori.

I ricavi per chi gestisce gli ATM IAD derivano principalmente da:

  • commissioni sui prelievi

  • margine sul cambio valuta

  • pubblicità sugli schermi degli sportelli


I costi operativi, invece, includono:

  • acquisto o noleggio delle macchine

  • installazione, energia e connettività

  • canoni al proprietario dello spazio dove l’ATM è installato (edicole, bar, ecc.)

  • manutenzione tecnica

  • logistica e gestione del contante (prelievo, trasporto, verifica, riconteggio, rifornimento)

Con la loro diffusione crescente, gli ATM indipendenti (IAD) rappresentano una soluzione flessibile per l’accesso al contante in contesti non sempre serviti dagli sportelli bancari tradizionali. Nei casi in cui è prevista una conversione valutaria, è spesso disponibile la funzionalità di Dynamic Currency Conversion (DCC), che consente di visualizzare l’importo direttamente nella valuta del titolare della carta.

Dal punto di vista operativo, trattandosi di dispositivi non presidiati fisicamente e presenti in contesti molto eterogenei, gli aspetti legati alla sicurezza e alla manutenzione possono differenziarsi sensibilmente in base alle scelte e agli standard adottati dal singolo gestore.

...

Il caso italiano: un contesto complesso per gli ATM indipendenti

Se in molti paesi europei ed extraeuropei la filiera del contante è centralizzata e gestita da pochi grandi player, in Italia il quadro è molto più frammentato. Il numero elevato di operatori CIT (Cash In Transit) attivi, unito alla distribuzione capillare degli ATM – sia bancari che IAD – complica il monitoraggio, l’approvvigionamento e la rendicontazione.

A ciò si aggiungono normative più restrittive e la difficoltà di integrare pienamente questi sportelli nei processi delle banche. Molti operatori IAD stanno oggi ampliando il proprio modello di business, offrendo la gestione in outsourcing degli ATM bancari, oppure acquisendo intere reti dismesse da banche che vogliono alleggerire la loro presenza fisica sul territorio. In alcuni casi, gli sportelli restano nelle stesse postazioni, ma vengono riconvertiti in IAD.

In questo contesto in rapida evoluzione, CST supporta la gestione dei flussi di contante anche negli ATM indipendenti, offrendo una soluzione completa che integra:

  • approvvigionamento del contante,

  • monitoraggio dei livelli e delle anomalie,

  • rendicontazione centralizzata e personalizzata.

  • supporto alla tracciabilità delle operazioni e la conformità alle normative antiriciclaggio, in linea con le indicazioni di Banca d’Italia

Una risposta concreta alle esigenze di un sistema che, specie in Italia, è ancora molto articolato e poco omogeneo, e che ha bisogno di tecnologie avanzate e processi strutturati per continuare a funzionare in modo efficiente, affidabile e sicuro. Grazie a un approccio flessibile e orientato all’efficienza, CST rappresenta un partner strategico per gli operatori IAD che vogliono ottimizzare la gestione del contante, aumentare l’affidabilità del servizio e garantire una migliore esperienza d’uso agli utenti finali. Inoltre, in un contesto normativo che richiede sempre più attenzione alla tracciabilità e alla conformità, CST offre un supporto solido anche sul piano regolatorio, contribuendo a ridurre i rischi operativi e ad allinearsi alle indicazioni di Banca d’Italia.


È inoltre possibile richiedere un percorso di consulenza personalizzata, pensato per modellare i servizi sulle esigenze specifiche di ogni realtà operativa.

 

...